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2 years ago
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A livello mondiale, le donne hanno il 75% dei diritti in meno rispetto agli uomini. Il “Rapporto annuo sullo stato della popolazione mondiale”, stilato dal Fondo Onu riporta dati impressionanti riguardo a donne stuprate, matrimoni forzati o la possibilità di muoversi fuori dalle proprie case. I diritti delle donne sono diritti quasi sottovalutati oggi giorno ma fortunatamente ci sono in atto tantissime battaglie per migliorare la situazione indignosa e le donne non si arrendono di fronte ad un loro diritto. Nei Paesi più poveri del mondo, alle donne vengono negati i loro diritti fondamentali: non possono avere proprietà, non possono lavorare, avere denaro proprio e perfino dire la loro opinione. Le donne non costituiscono una figura importante all’interno del nucleo familiare e non sono rappresentate a livello istituzionale. Molti di questi diritti vengono negati in quanto si potrebbe vedere nella donna una certa forza nel pensare, possedere. Questa situazione non viene vista in modo discriminatorio o minaccioso dai Paesi più moderni dove si sta raggiungendo pian piano la parità ma dai Paesi meno sviluppati. Nei Paesi non sviluppati sia in passato che oggi la situazione è sempre la stessa, se non peggiorata; altri ancora invece seppur sviluppati economicamente hanno completamente dimenticato cosa vuol dire l’espressione “diritto alle donne”. In tutte le società, i diritti alle donne sono stati sempre messi da parte, non considerati in quanto dal loro punto di vista alla donna stava bene prendersi cura della famiglia e della casa. Ma la vera domanda è: “persone che non si sono mai preoccupate di proteggere i diritti delle donne, cosa ne possono sapere dei desideri di una donna, di ciò che vuole se non è mai stata ascoltata?” 
Questo è un interrogativo a cui non è stata data ancora una risposta, come a tanti altri ma ben presto si deve trovare una soluzione. A volte, però, sembra che non si stiano facendo passi avanti per chiarire la posizione delle donne, quante volte in televisione si sentono casi di donne o ragazzine stuprate dal proprio compagno, marito o perfino da mal intenzionati. Lo stupro è un gesto orrendo nei confronti di chi lo subisce e ancor di più per chi lo compie. Ormai quello delle donne è all’ordine del giorno ed è diventato “seccante” per alcuni sentire sempre le stesse notizie tanto che ormai non viene visto più con scandalo, oscenità. Ma quando si sentono casi di uomini uccisi o picchiati dalla propria moglie diventa quasi una tragedia come se fosse indegno mettere le mani su un uomo. In realtà, lo è ma perché è considerato indegno se fatto da una donna e non più da un uomo? La società sta cambiando, le parti si stanno invertendo e gli squilibri sono ormai troppo forti. Lo stupro in molti Paesi non viene ritenuto neanche un reato in quanto la donna è vista come un oggetto e solitamente sono Paesi molto arretrati, con regole severe da rispettare, dove la donna non ha neanche il diritto di uscire di casa senza essere accompagnata dal marito. In questi Paesi, soprattutto orientali, è diffusa l’idea che la donna deve essere trattata in questo modo e l’uomo può agire come crede nei suoi confronti in quanto lo fa solo per il suo bene; proprio per questo usano la violenza? E’ una situazione paradossale! In altri Paesi ancora, lo stupro viene tenuto nascosto solo per la reputazione del Paese o per la reputazione di uomini importanti che l’hanno commesso. Questi uomini sono più che sicuri che le donne che li denunciano non avranno mai la meglio su di loro ed è per questo anche che molte volte non denunciano o sono pagate per stare zitte, intimorite da questi uomini potenti e manipolatori. Ovviamente tali Paesi hanno delle tradizioni per radicate ed è difficile cambiare una mentalità già imposta; La donna è vista come un oggetto ed è un fattore naturale che l’uomo sia superiore, che l’uomo abbia il potere e la donna non ha nessun diritto a ribellarsi. I condizionamenti culturali impediscono a molti Paesi il riconoscimento dei diritti alle donne e tali condizionamenti sono così forti, così fondati che ormai le donne sono intrappolate in queste società pregresse e in queste mentalità “medievali”. Secondo me, anche il più ricco e intelligente uomo del mondo è capace di fare del male perché è tutta questione di mentalità e di tradizioni, si può essere aperti verso determinati campi e troppo chiusi per altri. In questi casi, quando si parla di diritti alle donne, anche la religione svolge un ruolo fondamentale soprattutto nei Paesi islamici fondamentalisti, integralisti e regimi autoritari. In questi Paesi, la religione è alla base della società, e ciò che costituisce la società, una società che non è matricale come un tempo, ma è patriarcale. Il patriarcato dà importanza all’uomo e poi la donna sempre dopo di lui. Nella religione Dio è un uomo, si prega il padre e ancora una volta la vergine dopo di lui. Tutta la società è incentrata, dunque, sull’uomo visto come capo assoluto. Ma questi citati fino ad ora, sono soltanto alcuni diritti negati alle donne e soltanto qualche forma di schiavitù o dipendenza femminile. Ma le donne subiscono tanto altro che va dalle umiliazioni sul posto di lavoro o non ottenere il lavoro soltanto perché donna; ai matrimoni precoci forzati, alla schiavitù domestica, alla discriminazione di colore e alla violenza psicologica che, a volte, diventa anche peggio di quella fisica e si potrebbe continuare all’infinito e ogni giorno sembra quasi che ci si inventi qualcosa per non far prevalere le donne su chiunque altro, per tenerle chiuse nel loro mondo. Ma le donne sono una risorsa importante, da sempre si sa che le donne hanno una marcia in più rispetto agli uomini, forse è proprio per questo che vogliono farle rimanere in silenzio… sono considerate davvero un pericolo? Ma il problema non è solo degli stati islamici fondamentalisti, anche in Italia fino a circa 70-80 anni fa, non esistevano leggi di tutela delle donne nel lavoro e nella famiglia. Ma qualcosa le ha spinte a cambiare. Sicuramente quella sensazione di stanchezza di subire e continuare a subire ancora le ha portate allo sfinimento e ciò le ha spinte a cambiare, inoltre, sentivano anche una certa rivalsa, una certa voglia di prendersi il mondo. Con il passare del tempo, l’istruzione divenne aperta anche alle donne e il fatto che le donne andassero a scuola permetteva loro un grande ampliamento mentale, la possibilità di avere un songo da inseguire, e il desiderio di volere diventare qualcuno. Non subito si è capito che la donna ha del potenziale, ha tanto da offrire alla società oltre che ai figli come ben si pensa in molti Paesi. Ancora oggi purtroppo ci sono delle situazioni di discriminazione partendo dai lavori che una donna può svolgere o meno. Chi lo dice che non è tagliata per quel lavoro? O ancora casi di datori di lavoro che non si prendono la responsabilità di assumere delle donne solo perché significherebbe assicurarla anche in caso di maternità o assicurarle uno stipendio equo in confronto all’uomo. Questo è un altro problema allarmante in quanto non sempre viene garantito lo stesso salario, ma perché? Il lavoro è compiuto alla stessa maniera, con gli stessi sforzi, anzi a volte sono le donne a fare di più ma purtroppo il risultato è sempre deludente. Personalmente non ho mai assistito a questo tipo di situazioni ma leggo molte notizie di donne licenziate o neanche assunte solo perché donne e di conseguenza inferiori, con minor potenziale. Sono offese gravi, e dettate da mentalità chiuse, dall’ignoranza e purtroppo a volte anche da retaggi infantili o da valori impiantati. Infatti, a volte, non è questione di discriminazione o altro ma si tratta di valori e proprio per questo si giustifica tutto con questa frase ma ad un certo punto bisogna anche capire il limite. Molto spesso però capita anche che le donne siano d’accordo con queste situazioni di sottomissione e quando si arriva a ciò la situazione è davvero grave. Arrivare ad accettare e talvolta giustificare significa o essere stanchi di combattere una battaglia a vuoto, pura ignoranza o ancora totale manipolazione da parte dell’uomo. Sono tutti casi estremamente gravi per le donne stesse e per la società. Se tutte si comportassero allo stesso modo, assoggettate dall’uomo si vivrebbe in un mondo violento, di rabbia; proprio per questo il ruolo della donna è fondamentale non solo socialmente ma anche economicamente per vivere in totale armonia- Così facendo gli uomini tolgono il diritto di pensare, di parlare, e addirittura di sognare che è ciò che fanno da sempre grandi e piccoli. Purtroppo, queste situazioni non si verificano soltanto a sfavore delle donne ma anche di schiavi, neri e bambini in quanto ritenuti inferiori, manipolabili e di conseguenza sfruttabili. D’altronde, nella storia è una costante prendersela con un gruppo. Le persone che fanno ciò non si comportano più da essere umani ma da spietati che non hanno il minimo rispetto né per sé stessi in quanto “persona” né per gli altri. Siamo tutti esseri umani con gli stessi diritti in quanto uomini e cittadini e spero che tutte le grandi organizzazioni createsi appositamente per queste situazioni e tutte le battaglie, le manifestazioni non siano solo delle istituzioni o dei simboli ma diano un aiuto vero, concreto e immediato a tutte le donne, i bambini, gli schiavi ecc. mettendo a luce il problema e non oscurarlo, come spesso si tende a fare.